Come scegliere la pasta giusta per un indice glicemico equilibrato secondo il dietista

La pasta è uno degli alimenti simbolo della cucina italiana, amata e consumata in tutto il mondo. Tuttavia, per chi desidera mantenere un indice glicemico equilibrato, la scelta della pasta giusta può fare una grande differenza nella salute generale. Secondo i dietisti, non tutte le paste sono uguali: alcune tipologie possono contribuire a un aumento rapido della glicemia, mentre altre aiutano a mantenere i livelli di zucchero nel sangue più stabili. In questo articolo, esploreremo come scegliere la pasta più adatta per un indice glicemico equilibrato, fornendo consigli pratici e approfondimenti basati sulle evidenze scientifiche.

Cos’è l’indice glicemico e perché è importante?

L’indice glicemico (IG) è una misura che indica la velocità con cui i carboidrati contenuti in un alimento innalzano la glicemia (livello di zucchero nel sangue) dopo essere stati consumati. Gli alimenti con un IG alto vengono digeriti e assimilati rapidamente, provocando un picco glicemico, mentre quelli con un IG basso rilasciano glucosio più lentamente, favorendo un rilascio graduale di energia.

SC - Pasta integrale e indice glicemico

Mantenere un indice glicemico equilibrato è fondamentale per prevenire picchi e cali improvvisi di energia, controllare il senso di fame e ridurre il rischio di sviluppare patologie come diabete di tipo 2, obesità e malattie cardiovascolari. Secondo i dietisti, una dieta a basso indice glicemico contribuisce al benessere generale e può essere particolarmente utile per chi soffre di insulino-resistenza o vuole perdere peso.

La pasta, essendo una fonte importante di carboidrati, può influenzare notevolmente l’IG complessivo della dieta. Pertanto, la scelta della tipologia e la modalità di consumo diventano fattori determinanti per il controllo glicemico.

Tipologie di pasta e indice glicemico: cosa consiglia il dietista

Non tutte le paste hanno lo stesso impatto sull’indice glicemico. La differenza principale risiede nella composizione della farina, nella presenza di fibre e nella lavorazione dell’impasto. Secondo il dietista, la pasta tradizionale di semola di grano duro presenta un IG medio, ma esistono alternative con valori più bassi.

SC - Pasta integrale e indice glicemico

La pasta integrale, ad esempio, è realizzata con farine meno raffinate e contiene una quantità maggiore di fibre. Le fibre rallentano l’assorbimento degli zuccheri, contribuendo a mantenere più stabile la glicemia. Anche la pasta di legumi (come quella di lenticchie, ceci o piselli) è una valida opzione: oltre ad avere un IG più basso, apporta proteine vegetali e ulteriori fibre.

Un altro fattore da considerare è la forma della pasta: quella lunga e spessa, come gli spaghetti, tende ad avere un IG leggermente inferiore rispetto a quella corta e sottile, poiché la superficie di contatto con l’acqua di cottura è minore e l’amido viene rilasciato più lentamente.

Consigli pratici per scegliere e cucinare la pasta a basso indice glicemico

Per mantenere l’indice glicemico sotto controllo, non basta scegliere la pasta giusta: anche la modalità di cottura e gli abbinamenti con altri alimenti giocano un ruolo chiave. Il dietista suggerisce di preferire la cottura “al dente”, perché la pasta troppo cotta facilita la trasformazione degli amidi in zuccheri semplici, aumentando l’IG.

SC - Pasta integrale e indice glicemico

Un altro consiglio utile è abbinare la pasta a fonti di proteine (come legumi, pesce, carne magra o formaggi magri) e grassi sani (olio extravergine d’oliva, frutta secca, avocado). Questi nutrienti rallentano ulteriormente l’assorbimento dei carboidrati, contribuendo a un rilascio più graduale di glucosio nel sangue.

Infine, arricchire il piatto con verdure di stagione non solo aggiunge fibre e micronutrienti, ma permette anche di ridurre la porzione di pasta, abbassando l’apporto calorico e glicemico complessivo del pasto.

Come leggere le etichette e scegliere la pasta migliore al supermercato

Quando si acquista la pasta al supermercato, è importante leggere attentamente le etichette nutrizionali. Il dietista consiglia di prediligere prodotti con farine integrali o di legumi come primo ingrediente, evitando quelli che contengono additivi, zuccheri aggiunti o farine raffinate in eccesso.

SC - Pasta integrale e indice glicemico

Verificare il contenuto di fibre è un altro parametro fondamentale: una buona pasta integrale dovrebbe contenere almeno 6-8 grammi di fibre per 100 grammi di prodotto. Inoltre, la presenza di proteine può essere un indicatore di qualità, soprattutto nelle paste di legumi.

Prestare attenzione anche alla provenienza delle materie prime e alla lavorazione: le paste trafilate al bronzo, ad esempio, hanno una superficie più ruvida che trattiene meglio i condimenti e garantisce una cottura più uniforme, contribuendo a un indice glicemico più basso rispetto a quelle trafilate al teflon.

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